venerdì 8 ottobre 2010

Islam italiano e Islam “ musulmano”


Lunedì sera ho partecipato ad un incontro televisivo, l’argomento era sul voto agli stranieri.
Gli ospiti erano politici di entrambi gli schieramenti, c’ero io e un giovane ragazzo che si presenta come musulmano, il ragazzo è un italiano di origine egiziana.
Ovviamente durante la trasmissione l’argomento centrale è stato oscurato dal ruolo dell’islam nel nostro paese. Più partecipo a questi incontri più mi rendo conto che i giovani musulmani, o quelli che si definiscono tali portando una “ rappresentanza islamica” sono sempre più confusi, sempre alla ricerca della loro identità; mi spiego alla mia domanda rivolta al giovane nel chiedergli se lui in quell’occasione partecipava come un nuovo cittadino oppure come musulmano mi rispose io sono italiano che rappresento l’islam. Il ragazzo si è spesso contraddetto durante la trasmissione, spesso si definiva un islamico che vive la sua religione nella sfera intima. Paradossale vive la sua religione nella sfera intima e va in giro con in mano il Corano, alla domanda sull’islam risponde a quale islam ci dobbiamo riferire quello italiano o quello dei paesi musulmani. Io sono musulmana ovunque in Italia, in Marocco e persino sulla luna se ci dovessi capitare nella mia vita, mi ha colpito molto la sua affermazione, da qui si deduce che della propria religione non sanno che farsene e non sono in grado di parlare di un islam unico.
Dopo questo incontro i miei dubbi si sono concretizzati, lo scisma non avvenne solo ai tempi di Ali che fu tradito dai Kaliffi che volevano la successione a Maometto, ma questo scisma continua ancor oggi, molto di più in Europa di più nel nostro paese, ragazzi di nuova generazione che definiscono la loro religione intima, ma la distinguono tra islam italiano e islam “ musulmano”.
Sono ragazzi in cerca della loro identità, che non ritrovano nel loro ambiente familiare, sono giovani in cerca di nuove regole, giovani musulmani ignari della verità.
In questo giovane vedo i giovani musulmani, quei giovani che dicembre scorso parteciparono alla manifestazione in favore di “ Hama”, non dimenticherò mai la giovane egiziana musulmana che disse che lei leggendo la storia sul conflitto tra Israele e la Palestina, si identificava in Hamas, la stessa ragazzina che urlò allo scandalo perché non venne ammessa alle selezioni del Grande Fratello perché era musulmana, però si dimenticò che ben due edizioni del Grande Fratello ebbero ben DUE MUSULMANE, una ragazza algerina e una tunisina.
Quante identità allo sbaraglio vedo, quanta mancanza di coltura e soprattutto amore proprio per la propria religione, tutti bravi ora a dire il velo è un precetto di Dio ( solo per le donne non dimentichiamo), ma tutti si dimenticano che l’Islam, oltre ad essere una religione è una guida sociale.
L’Islam ebbe il compito di creare uno stato all’isola arabica, l’Islam ebbe il compito di dare delle regole sociali e giuridici, ad esempio la parola Jihad che tutti credono significhi sacrificio nel corano è riportata trenta volte, ma mai una volta la parola Jihad assume il significato di farsi esplodere e di portare morte, Jihad significa giustizia sociale, molti islamici si dimenticano questo significato o molti vogliono credere che un jihadista merita lode e onore solo se si fa esplodere. Si dimenticano i Mujahidin gli afgani che difendevano la loro terra dagli invasori, jihad per la propria terra, tutti sappiamo che quest’ultimi furono eliminati dai talebani.
Tornando al nostro titolo, per Islam italiano i musulmani che si riconoscono in questo termine forse intendono un Islam in Italia dove le donne devono portare il velo, dove le moschee devono moltiplicarsi,magari il diritto del lavoro dovrebbe introdurre un art rivolto ai musulmani dove gli viene concesso un permesso speciale il venerdì per poter pregare o meglio ancora vedremo gente che si ferma a pregare per strada, questo può avvenire solo in Italia, perché in Marocco il mio paese natale in tutta la mia vita non ho mai visto fedeli che pregavano per terra, un musulmano che vive in Italia mi potrebbe subito rispondere che essendo un paese musulmano ci sono le moschee e qui si prega per strada perché non ci sono, io gli chiederei visto che l’Italia come paese viene considerata “ impura” perché praticare la propria religione islamica su un suolo impuro?

Dounia Ettaib

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