mercoledì 20 ottobre 2010

Il dolore che rimane

Tutti noi sappiamo che moltissime donne subiscono violenze di genere, ma tutti noi dimentichiamo che queste donne vengono “ giudicate” per le violenze che subiscono.
Abbiamo milioni e milioni di sentenze, di giudizi, persino quando una donna muore si tenta sempre di giustificare gli avvenimenti.
A me personalmente ha scioccato la presa di posizione “ mondiale” nei confronti del regista americano, non pronuncio neanche il suo nome è famoso abbastanza, quando fu arrestato in Svizzera per la violenza carnale avvenuta 30 anni fa negli Stati Uniti contro una bambina di 13 anni.
Tutti si scandalizzarono per l’arresto, tutti hanno giustificato l’atto dicendo ma è passato così tanto tempo, nessuno e dico nessuno nemmeno le DONNE per un istante hanno pensato a quella povera bambina che ora è una donna.
Tutti lo avevano dimenticato e tutti pretendono che anche chi ha subito una violenza la dimentichi.
Tutti lo hanno perdonato ma nessuno aveva dimostrato solidarietà verso quella vita violentata, tanto era passato così tanto tempo cosa vogliamo certe cose si dimenticano.
Personalmente noto più “ solidarietà” verso un pedofilo che verso una donna violentata, il pedofilo tutti tendono a giustificarlo dicendo “ poverino è malato, forse da bimbo anche lui capitò la stessa cosa”, ma la donna che subisce una violenza, tutti nel loro più intimo pensiero dicono “ se le è cercata, era succinta, era vestita in modo provocante, era sola in una strada deserta, si è messa a provocare ecc..”
Io quotidianamente mi scontro con queste idee, un giorno si parlava di prese di posizioni, parlavo con un giovane ragazzo francese di origine marocchina, un ragazzo molto brillante e impegnato politicamente è stato candidato alle europee. Mi chiedeva info sulla mia situazione, convinto che le mie battaglie hanno scopo politico e non sociale, (ognuno è libero di pensare ciò che vuole), ad un certo punto mi parlò della presidente dell’associazione francese ne puttane ne sottomesse, e mi disse che lei a seguito delle violenze subite dal ex compagno Sarkozy la nominò Ministro nel suo governo.
A me non interessava il suo percorso politico volevo capire che tipo di violenza ha subito, e glielo domandai, con aria molto sufficiente mi rispose : “ niente di chè, l’ex compagno le bruciò il viso”, io ero letteralmente shockata, lui mi guardò e aggiunse : “ tranquilla, tutto risolto con la chirurgia! E poi ora è ministro!” io non riuscivo a credere alle mie orecchie, ma soprattutto ero senza parole per la sua espressione.
Questa donna per me ha subito due volte la medesima violenza, prima sfigurata nel viso e poi sfregiata nel suo dolore.
Sono allibita per una donna subisce una violenza ma siccome diventa ministro tutto è cancellato.
Nessuno si chiede se questa donna dorme di notte, nessuno si chiede se questa donna sente ancora il bruciore del fuoco sul suo viso, nessuno si chiede se questa donna riuscirà mai a dimenticare il suo dolore.
Tutti sanno che io ho subito a mia volta un’aggressione per fortuna non così grave, dopo la mia prima aggressione la paura in una sola settimana mi ha fatto perdere 5 kg, e per un anno intero appena vedevo un uomo con la barba rivivevo quegli attimi di terrore, e per sempre mi accompagnerà la domanda perché io?
Mentre la secondo aggressione mi ha fatto comprendere che il mio fisico da donna niente può e potrà mai contro la forza di un uomo, nessuna terapia al mondo può cancellare una violenza è un segno che, una donna si porterà a vita e si sentirà suo malgrado sempre colpevole, perché è tipico di noi donne colpevolizzarci di tutto quello che ci capita.
Se il mondo smettesse di farlo forse anche noi impareremo a non farlo più.

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