giovedì 11 novembre 2010

un pensiero aperto

Voglio condividere un’esperienza che mi è capitata in questi giorni: vengo contattata da una mia ex maestra, ci ritroviamo dopo venti anni, mi comunica la bella notizia che insegna in una scuola di minori non accompagnati. I minori non accompagnati sono quei ragazzi stranieri che giungono soli nel nostro paese.
Nella mia esperienza professionale mi è capitato spesso di incontrarli, ma mai mi è capitato di condividere una lezione scolastica.
Indubbiamente sono ragazzi soli, un’infanzia spezzata, ragazzi che hanno affrontato mille difficoltà, ragazzi che si trovano in un paese straniero senza nessuno, ragazzi che devono affrontare la vita soli e senza aiuto.
Di una cosa sono sicura, questi ragazzi sono consapevoli delle loro scelte di immigrazione.
Quest’estate partecipai ad un convegno dove il Ministro Maroni era relatore, mi ha colpito molto la sua dichiarazione sui minori non accompagnati : l’Italia protegge i minori non accompagnati, ci prendiamo cura di loro e li istruiamo. Il Ministro Maroni ha detto la verità, in Italia quando arrivano i minori non accompagnati vengono affidati ai servizi territoriali ed istruiti. Grande paese e grande umanità.
La mia perplessità nasce da questo mio ultimo incontro, questa realtà mi ha turbato moltissimo, spesso nei miei incontri passati mi capitava di incontrare ragazzi poco più che adolescenti che mi guardavano negli occhi e mi dicevano : io da grande voglio lavorare, voglio imparare un mestiere utile, così quando torno nel mio paese voglio fare lo stesso lavoro. Provavo tenerezza e li ammiravo per la loro volontà, come provavo tenerezza per quei ragazzi egiziani cristiani che mi dicevano : siamo immigrati per non vederci scomparire nella morsa islamica del nostro paese.
Questa volta mi ha rammaricato l’atteggiamento di imposizione, non ho visto paura di perdere la propria identità ma ho visto supremazia nell’imporre la propria cultura.
Io il mio pensiero è questo, l’immigrazione è un processo duro da assimilare nel corso della vita, ma chiunque lo fa è perché è spinto da vari motivi, che possono essere : la povertà, la fame, la cultura e perché no anche voglia di cambiare. Si arriva in un paese europeo, si viene accolti e aiutati, è così si viene aiutati, questi ragazzi vengono accolti, trovano un tetto, un letto, da mangiare e trovano anche l’istruzione, tutti beni pagati con le nostre tasse, in cambio cosa ci si aspetta? Forse gratitudine e rispetto delle regole.
Posso sembrare, una donna fredda e magari contro gli stranieri come mi ha definito una volta un certo ex eurodeputato ( alto una banana e mezzo), non mi ritengo contro gli stranieri, in quanto io in prima persona sono una straniera e fiera di essere italiana, ma mi rammarico quando vedo gente che arriva in questo paese, recupera la dignità umana, ( si dignità umana, avere un tetto sulla testa, un letto dove dormire e da mangiare per me è dignità umana), che nel suo paese aveva perso, si costruisce il suo futuro grazie alle lotte dei cittadini di questo paese, non rispetta le regole di questo paese e, maledice questo paese per il semplice fatto perché il giorno delle sue festività religiose cade in un giorno della settimana e non può stare a casa.
Trovandomi di fronte a questo atteggiamento, non ho fatto altro che portare i ragazzi a riflettere sul fatto che vivono in un paese con le sue tradizioni e culture, mi sono ritrovata con una risposta del genere : noi stiamo a casa durante il Natale, loro devono rispettare le nostre festività! Non so come mai ho perso la mia pazienza e ho detto : sei stato tu ad immigrare in un paese “ cristiano”, potevi benissimo immigrare in un paese “ musulmano”.
Immagino i commenti di quel famoso ex eurodeputato “ Dounia è razzista!”
Non mi ritengo razzista,penso solo questo : nel mio paese quando arrivano immigrati africani, che sfuggono alle guerre, alla fame ecc di certo non vengono calorosamente accolti, penso anche ai paesi islamici nel golfo, quando un immigrato arriva ( a parte che è impensabile, che uno decida dall’oggi all’indomani di immigrare e trovi le frontiere aperte), li mettono in mano le regole a cui deve sottostare, se trasgredisce : espulsione o prigione, peccato che nessuno accusi quei paesi di xenofobia e di razzismo!
Ma qua in Italia, quando un cittadino vuole difendere le proprie radici cristiane tutti urlano al razzismo, alla xenofobia ecc.
Noi dobbiamo accogliere, rispettare, accettare, aiutare e magari annullare la nostra cultura così i musulmani non si sentono offesi dalla nostra presenza.
Perché nessuno si azzarda mai a dire, tu hai bisogno tu accetti le regole?
No, cosa dico mai pensieri da xenofoba!

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