lunedì 1 novembre 2010

Burqalandia

Partecipando ad un dibattito sul burqa ( l'ennesimo dei tanti), mi sorprende sempre, l'attegiamento degli occidentali, è l'affermazione : saranno le donne a rivoluzionare le loro scelte. Li ascolto sempre stupita, peccato che l'occidente si è dimenticato che nella maggioranza dei paesi islamici esempio come  : Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Siria e anche l'Iran, le donne hanno sempre contrastato l'imposizione del velo.  Mi ricordo che in Marocco le donne velate faticavano a trovare lavoro nel settore privato e, sempre in Marocco le donne compativano le donne dell'Arabia Saudita e le donne iraniane, nei salotti femminili, c'era sgomento e paura quando, qualcuno raccontava le sorti di qualche donna iraniana costretta dal governo ad indossare il velo. Mi ricordo il mio ultimo anno di scuola a Casablanca, quell'anno frequentavo una scuola privata, mista nella mia classe c'erano bambini di varie provenienza, bambini di copie miste, bambini francesi, addiritura c'era una bimba malese, avevo una compagna molto carina, occhi azzurri come il cielo e capelli lunghissimo castani, un giorno si era presentata con il velo in testa, la maestra di matematica, le chiese di toglierselo, la bambina spiegò alla maestra che lei si era velata per religione, mi colpì la frase della maestra : " sei ancora piccola per velarti, devo parlare con i tuoi genitori.". L'indomani a scuola si presentarono i genitori dell'alunna, suo padre era un militare e la madre una bella donna velata anche lei, la maestra chiese ai genitori di evitare alla figlia il velo in quanto troppo piccola e poi in quella scuola non c'erano bambine velate, rischiava di essere isolata dai suoi compagni. Mi aspettavo le proteste dei genitori, o addirittura attacchi del tipo : lei non ci lascia liberi a confessare la nostra religione, sormoni sul velo ecc ecc, niente di questo è successo, semplicemente il padre ha detto : " in casa nostra, mia moglie si è velata e la bambina ha voluto imitare la mamma". I genitori acconsentirono alla richiesta della maestra e, dall'indomani la bambina si era presentata di nuovo senza velo con i capelli legati. La maestra le si avvicinò e le disse : " il velo oscurava i tuoi occhioni azzurri, hai già un velo naturale i tuoi capelli.".
Se fosse successo in Italia tutti i giornali della sinistra avrebbero uralato alla descriminazione RELIGIOSA!!
Questo succedeva in Marocco a Casablanca nel 1987 in una scuola marocchina con maestre marocchine islamiche.
Mi ha colpito la frase di S.Romano nel suo art sul Corriere della Sera, a seguito di questo dibattito sul burqa promosso dal CIPMO che si è tenuto all'Università Statale di Milano, saranno le donne islamiche a lasciare un mondo migliore per le loro figlie, io voglio semplicemente quel mondo dove vivevo la mia infanzia, dove la religione era un aspetto intimo e non pubblico politico, dove le donne erano libere di essere donne, non erano sottomesse ad un abbigliamento religioso, anzi le velate erano considerate un appartheid e nessuno si voleva identificare in un simbolo imposto. Come faccio a lasciare un mondo migliore ai miei figli se io nata in un paese islamico, l'occidente mi costringe ad adottare un costume di rinnegazione per identificarmi in una religione politicamente modificata!
Peccato che i sociologi e i grandi " pensatori dell'integrazione" occidentali si dimenticano, come erano i paesi islamici prima del rafforzo dei fratelli musulmani, ormai i fratelli musulmani hanno vinto la loro battaglia l'imposizione del velo in quanto simbolo religioso e hanno trovato consenso in Europa.

1 commento:

  1. Ciao sono Carlo ed ho letto i tuoi articoli sull'Islam. Dispiace al mondo intero e a Dio stesso quando nei paesi arabi si limita la libertà alle donne e tante volte le stesse donne riconoscono che sia giusto così. Questa non è la vita che nostro Signore vorrebbe da noi.
    Non riesco a comprendere perché tantissime donne debbano subire violenza e perché tanti uomini ce l'hanno con la donna. Forse perché in fondo la temono perché le donne sono più forti in tutti i sensi ?

    Dio è amore e noi siamo su questa terra per amarci come fratelli, solo questo mi vien da dire.

    Grazie Dounia.

    Carlo

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