venerdì 12 novembre 2010

quanto ancora

Ormai tutti gli anni assistiamo inermi ai massacri dei cristiani nel mondo islamico, nessuno prende posizione forte, tutti bollano queste azioni al terrorismo islamico.
Non è bastato uccidere nei luoghi divini, ora i cristinai iracheni non sono sicuri nemmeno nelle loro case.
Certo, è terrorismo islamico, ma allora quell’islam moderato, quell’islam del dialogo perché non parla?
Perché l’islam “ per la pace” non condanna questi massacri?
Perché la grande università del Azhar non prende posizione, perché i grandi wahhabiti dell’Arabia non prendono le distanze e condannano a grande voce questi delitti?
Perché ad ogni massacro tutti corrono a giustificare queste azioni accusando l’occidente e Israele di essere gli unici responsabili? Tutti trovano giustificativi contro l’occidente, per le guerre in Iraq, in Afganistan e la
“ presunta” occupazione dei territori  palestinesi”, che anche qui a volte sono palestinesi a volte sono
“ arabi”, io personalmente non ho capito se i palestinesi si sentono arabi o palestinesi..
I musulmani hanno la predisposizione ad annullare tutti quelli che non sono come loro, perché i musulmani non si limitano ad uccidere i cristiani, uccidono anche gli altri musulmani, shiti contro sunniti, senza parlare di tutte quelle donne che muoiono nel nome dell’Islam.
Ma quando una donna islamica viene uccisa in Germania, tutti urlano al razzismo e si fanno le gare a sentenziare condanne.
Nell’islam è tutto sacro tranne la vita umana degli altri, perché se fosse così sentiremo i grandi imam sbandierare questa verità invece cosa succede? Silenzio
Se qualcuno si permette di criticare questa religione ha i giorni contati, pensiamo a quel pastore americano che aveva pensato di bruciare il corano per l’11 settembre, molti ne hanno preso le distanze accusdandolo di essere un pazzo, mentre nel mondo islamico subito, si sono armati in una caccia al cristiano, un libro una vita umana.
Ma quello che preoccupa è l’omertà in cui viviamo in occidente, le persone che vogliono il rispetto alla vita e, di fronte alla richiesta dei  diritti basilari cioè quelli umani, vengono emarginati.
Lo viviamo sulla nostra pelle ogni giorno, il mondo ne è pieno di esempi  Mohhamed Taha, condannato a morte nel 1983 solamente perché aveva chiesto la storicizzazione del corano, Salman Rushdie con il suo libro i versi satanici ( che ho sempre desiderato leggere) che, gli costò una fatwa nel 1989, niente di meno che da Khomeyni inpersona, poi c’è Taslima Nasreen, Ayaan Hirsi Ali, il povero Theo Van Gogh sappiamo che ha pagato con la vita, poi Lars Vilks poi Kurt Westergaard e, la lista è lunga, tutti oltre a subire le fatwe vengono pure criticati nel loro paese, ma chi uccide in nome dell’islam no, è colpa sempre dell’occidente che non rispetta “ abbastanza” questa religione.

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